Il Progetto Belen nasce dopo un viaggio, nel 2000, di Gloria e Sergio Zuanetti a Pilar.
L’asientamento di Belen è frutto di spartizioni di terre in favore di contadini senza terra, avvenute negli anni ‘90 non per generosa magnanimità del governo, ma in seguito a pressanti e reiterate richieste da parte delle organizzazioni contadine. Il governo espropriava terreni privati (solitamente aree scomode o improduttive di latifondo pagate ai latifondisti spesso più del loro valore reale) e li ridistribuiva ai contadini dando a ogni famiglia un lotto di terreno, di circa 100 per 500 metri, sul quale questa avrebbe dovuto costruire la propria casa e vivere con quanto avrebbe prodotto la terra, ma spesso per le condizioni di quella terra e per le possibilità produttive di un contadino povero del Paraguay, si sono rivelati insufficienti costringendo alcune famiglie ad andarsene perché non riuscivano a sopravvivere.
L’area dista 50 km da Pilar e si trova in una zona circondata da paludi, dove l’acqua è in continuo leggero movimento, ed è tagliata a metà da un fiumiciattolo che divide la zona nella parte nord e sud. Si tratta di terra povera, prevalentemente sabbiosa, dove la falda idrica è a pochissima profondità. Si può quindi passare da problemi di aridità del terreno in caso di scarse piogge per l’effetto drenante della sabbia, a problemi di ristagni d’acqua in caso di crescita dalla falda.
I contadini della zona sud erano quelli che più di tutti avevano lottato per ottenere la distribuzione delle terre. Erano seguiti dalla Coordinadora Campesina (coordinamento dei contadini) e dalla Pastorale Sociale di Pilar in particolare dal Padre Redentorista Ottorino Zamboni. La Coordinadora Campesina aveva lottato a livello politico per ottenere la terra, la Pastorale Sociale aveva lavorato formando un gruppo di contadini che riuscissero a lavorare insieme e a coscientizzarsi. Nei primi anni dell’asentaminento la Pastorale Sociale aveva dovuto aiutare i contadini anche sotto il punto di vista alimentare quando i raccolti non erano sufficienti.
Quando gli Zuanetti li hanno conosciuti l’asentamiento era ormai una realtà, ma l’autosussistenza non era ancora stata raggiunta. Tutte le case erano fatte di tacuaras, una canna simile al bambu che veniva aperta per formare una sottilissima e approssimativa parete. Solo pochi contadini erano riusciti a dissodare tutto il proprio terreno (pochissimi avevano dei buoi per arare). Tuttavia il gruppo era attivo e pieno di buona volontà.
Con i contributi che gli Zuanetti avevano raccolto tra gli amici al momento della loro partenza per il loro periodo di volontariato in Paraguay hanno offerto l’aratura dei loro terreni perché potessero avviare al meglio le loro coltivazioni. Seguendo le loro riunioni e parlando con loro gli Zuanetti avevano poi capito che le donne volevano realizzare uno spazio comunitario dove avviare un’attività di confezioni e di cucina.
Il progetto della struttura è stato studiato assieme a loro, con i contributi è fornito il materiale edile e gli uomini hanno costruito una casetta con tre stanze, una dove realizzare il laboratorio delle confezioni, una dove iniziare un’attività di cucina (si pensava alle marmellate) e uno spazio per le attività del gruppo, quella è stata la prima struttura in mattoni dell’asientamento.
Il laboratorio di confezioni è stato dotato di alcune macchine da cucire (manuali perché non c’era ancora la corrente elettrica) e sin da subito il gruppo di donne ha dimostrato capacità lavorativa e imprenditoriale. A questo gruppo è stata commissionata la confezione degli zainetti per il progetto degli affidi a distanza e sappiamo che col tempo hanno ottenuto anche altre commesse (per esempio hanno confezionato tute per apicoltori). Negli anni successivi è arrivata la corrente elettrica, si sono comprate i motorini per le macchine da cucire e poi sono state fatte avere loro altre macchine industriali. Si può pensare che questo laboratorio sia uno dei principali ingressi economici (forse l’unico) delle famiglie del gruppo. Si è continuato ad appoggiare il lavoro del taller, fornendo dall’italia i materiali che a Pilar non riuscivano a trovare.
Nello stesso periodo gli Zuanetti hanno potuto assistere anche all’inizio della costruzione della nuova scuola. Al centro dell’area dell’asientamento era infatti individuata una zona per servizi comuni. Qui esisteva l’antico edificio della precedente estancia (la ex casa del fattore) ormai in condizioni fatiscenti che fin da subito era stata utilizzata come scuola. Ma le squallide condizioni dell’edificio e l’aumento continuo dei figli dei campesinos dell’asientamento aveva convinto le autorità a finanziare la costruzione di una nuova scuola. Per accelerare i tempi di costruzione e per evitare che qualcuno speculasse troppo sui fondi per la realizzazione della scuola, gli Zuanetti sono stati alla radio di Pilar per mantenere vivo l’interesse dei cittadini per l’asientamento e per la necessità urgente di avere una scuola dignitosa.
Nel 2001 la nuova scuola ha cominciato a funzionare. Da allora si è sempre cercato di aiutarla per esigenze urgenti e particolari fornendo libri, materiale didattico, banchi, sedie la pompa per il pozzo.
Inoltre nel 2010 con la visita di alcune madrine di Roma, responsabili dell’ Associazione Mango, sono stati costruiti dei bagni a norma e con l’acqua corrente portata dalla pompa del pozzo che vengono utilizzati da circa 250 bambini della scuola.